Lasciaci la e-mail per informazioni su GaSpaccio

Comunità Alimentare Locale
Orto e Paniere
Comune?
Frutta, Verdura, Pane, Miele, Carne, Uova, Legumi, Riso,
Farine, Vini
Cibo bene comune
Come funziona,
come aderire, quanto costa?

Le cassette

L ’assortimento in cassetta è di frutta e prevalentemente di verdura.
È possibile aggiungere prodotti del PANIERE GASPACCIO.
I prodotti variano nel corso delle settimane, a seconda della stagionalità dei singoli ortaggi, raccolti al giusto punto di maturazione, garantendo una certa varietà.
Le cassette che proponiamo settimanalmente hanno questo formato:

15 euro = 4 kg
17 euro = 6 kg
22 euro = 8 kg

Il formato da 4 kg è indicato per un nucleo familiare di 2 persone.
La cassetta da 6 kg viene suggerita per un consumo settimanale di 3-4 persone.
L’opzione “big-size” da 8 kg per grandi consumatori di ortaggi o famiglie numerose.
Calcoliamo sempre che dovremmo consumare circa 500 gr lordi di o rtofrutta al giorno per mantenerci in salute!
È possibile aggiungere ortaggi oltre al peso della cassetta.
Il campo: 
Cascina 
Trecascine a Lodi
  • fare impresa comune per produrre, distribuire e consumare cibo
  • so stenere e/o partecipare alla produzione non mercantile di cibo
  • costruire filiere in alternativa al modello industriale
  • decidere in merito a ciò che mangiamo
  • relazioni e socialità fra chi produce e chi mangia
  • restituire al cibo un valore d'uso e non solo un prezzo
Ritornare nei campi per produrre cibo per le comunità territoriali.
Un’agricoltura moltitudinaria, un sistema di agricolture - a cui concorrono strumenti di supporto reciproco tra agricoltori e consumatori, saperi, pratiche e stili di vita - esiste già ed offre ottime garanzie anche sociali e ambientali.
Un altro modo di produrre e consumare che si basa su legami di prossimità, solidarietà, sostenibilità, distribuzione del reddito e beni comuni.
Un’agricoltura lontana dal modello intensivo, industrializzato e standardizzato prediletto dalla grande distribuzione organizzata (la rete dei supermercati).
Orto Frutteto
  • Presso Cascina biologica di Lodi TRECASCINE
  • Orto-frutteto condiviso tra chi coltiva e chi mangia 
  • 1 cassetta di 4, 6 o 8 kg alla sett. per 11 mesi 
  • 50 settimane distribuzione dei prodotti 
  • da 15 euro a settimana, 60 euro al mese, 600 euro all’anno  
  • Programmazione colturale condivisa 
  • Determinazione comune del reddito di chi lavora 
  • Condivisione dei costi e dei metodi di coltivazione 
  • Partecipazione alla produzione e alla raccolta
Paniere
  • Prodotti locali di produttori e artigiani associati
  • Costruzione di relazioni tra produttori e consumatori 
  • Costruzione di relazioni tra produttori 
  • distribuzione dei prodotti del paniere
  • Diffusione di produzioni sostenibili:
    sociali e ecologiche
  • consegna a domicilio
  • Condivisione dei costi e dei metodi di distribuzione
  • Partecipazione alla programmazione del paniere
INVESTIRE NELL’AGRICOLTURA DI PICCOLA SCALA:
CIBO SANO
REDDITI EQUI
GESTIONE DEGLI ECOSISTEMI

non si vende, non si compra, insieme si produce e poi si distribuisce

Perché “Comunità del Cibo”?

Come riportato nel secondo comma dell’articolo 13, L. 194/2015, con tale termine si indicano tutti quegli ambiti locali derivanti da accordi tra diversi enti (agricoltori, GAS, istituti scolastici, enti di ricerca, enti locali, ecc.), aventi come obiettivo comune 

· lo studio di prodotti agricoli,

· la costituzione di filiere corte,

· la diffusione di nuove pratiche

· e saperi tradizionali sul territorio,

· la realizzazione di orti didattici.  

Le Comunità del Cibo nascono, quindi, come risposta collettiva all’esigenza dei piccoli produttori agrari di tutelare colture e saperi locali da un lato e, dall’altro, di diffondere un prodotto di qualità.

Costituire una “Comunità del Cibo” significa promuovere processi di rete e cittadinanza attiva, all’interno dei quali i sottoscrittori della Carta della Comunità si fanno promotori e portavoce dei valori del proprio territorio, della cultura, del sapere e delle tecniche agricole.

L’attività della Comunità del Cibo è dunque il risultato di un’azione sinergica tra attività produttive, sociali e culturali, che si impegnano attivamente nella valorizzazione e preservazione della biodiversità agroalimentare tipica del territorio e di modelli di produzione e consumo socio ecologico “sostenibili”.

Come funziona

  • Condividi e costruisci il progetto: valori,metodi, decisioni e obiettivi.

  • Versi la tua quota e diventi socio dell'orto e/o del paniere

  • Entri a far parte di una comunità inclusiva e accogliente:

  • Almeno 2 assemblee annuali di gestione e iniziative ricreative, sociali e di informazione e formazione.
  • Fai la spesa per te e/o per la tua famiglia.
  • Partecipi attivamente alla gestione del campo e della socialità.

Legge 194 del 2015

Crescono i contratti di rete stipulati sia in agricoltura che nell'agroalimentare come strumento di aggregazione innovativa e flessibile delle imprese per raggiungere obiettivi comuni.

Il contratto di rete d'impresa si presenta come una formula innovativa che consente di aggregare più imprese con differenti gradi di flessibilità e autonomia rispetto alle forme tradizionali di cooperazione e condividere attività per raggiungere obiettivi comuni.
  1. l’innovazione
  2. la promozione delle produzioni
  3. la commercializzazione
  4. la razionalizzazione dei costi con una gestione comune dei mezzi tecnici.
Può essere quindi:
  • un ampliamento dell'offerta e un ammodernamento dei processi produttivi
  • la via per agevolazioni fiscali
  • l’accesso a finanziamenti pubblici
  • l’internazionalizzazione.

L’idea di “Comunità del Cibo” proposta dal nostro progetto si fonda sulla sinergia tra enti locali, università, associazioni e attività produttive, turistiche e di ristorazione (senza limiti di adesione) e ha l’obiettivo di restituire all’impresa agricola un ruolo centrale nel tessuto sociale del nostro territorio.
L’impresa agricola, nella nostra visione, deve evolvere sempre di più da semplice “struttura produttiva” verso un’impresa fortemente in relazione con il territorio e con le comunità locali, per produrre prodotti di qualità ben identificati e facilitare la trasmissione di valori, tradizioni e cultura ai cittadini di oggi e del domani; ed innovare ricercando relazioni in grado di restituire il protagonismo necessario ad uno degli attori della riconversione produttiva socio ecologica del territorio.
Riteniamo che valorizzare le caratteristiche uniche delle nostre produzioni sia il modo più efficace di dare prospettiva ai coltivatori e, contestualmente, ai territori, sostenendo tipologie produttive di beni comuni a beneficio delle comunità locali.  Tutto questo, però, può essere possibile solo grazie
alla partecipazione di tutti gli enti partner del progetto, ma soprattutto grazie al contributo e all’interesse da parte di attività produttive, associazioni, enti e singoli cittadini.